La kick boxing è uno sport da combattimento giapponese, che ha trovato poi fortuna in Europa e negli USA. L’arte marziale permette di allenare e migliorare, oltre al proprio corpo, anche la mente, eliminando lo stress.
Considerata anche come un’importante disciplina di difesa personale, unisce tecniche di calcio a quelle di pugno.
La Kick boxing è un’arte marziale che prevede l’uso di pugni e calci, secondo tecniche specifiche.
Pugni
I pugni utilizzati nella kick boxing riprendono le tecniche usate nel pugilato: diretti, ganci, montanti e le combinazioni dei tre.
Diretto: si tratta di un colpo sferrato stendendo completamente il braccio in avanti, con l’obiettivo di centrare il busto o il volto dell’avversario.
Gancio: è un pugno sferrato con il braccio piegato, ruotando la spalla.
Montante: si tratta di un colpo dato dal basso verso l’alto, per colpire il mento dell’avversario, oppure il busto e l’addome.
Calci
Esistono vari tipi di tecniche di calcio nella Kick boxing, alcune delle quali considerate fondamentali, mentre altre varianti o tecniche speciali che possono essere usate in combattimento.
Frontale: si effettua portando la gamba al petto per poi stenderla in avanti, in modo da colpire l’avversario con l’avampiede oppure il tallone.
Laterale: sferrato dalla posizione laterale, ruotando la gamba d’appoggio di novanta gradi per colpire con l’altra usando il taglio del piede.
Circolare: sferrato muovendo la gamba in modo circolare, per arrivare a colpire con la tibia. Può essere diretto alle gambe, al fianco o al volto dell’avversario.
Girato: viene effettuato girando il corpo di 360 gradi.
Incrociato: la gamba compie un movimento laterale ascendente per arrivare a colpire il volto.
Calcio ad ascia: il piede cade dall’alto verso il basso e lateralmente, viene usato per aprire la guardia avversaria.
Calcio ad uncino: si effettua per colpire con una traiettoria, facendo ruotare il corpo di 90 gradi.